Esito dell’incontro pubblico di presentazione del PdG del SIC “Val Tartano”

24 marzo 2010

L’incontro, svoltosi presso la Sala Consiliare del Comune di Tartano in data 21 marzo 2010, ha visto la partecipazione di 34 persone (dati rilevati tramite il registro firme), per lo più proprietari dei terreni inclusi nel SIC, o figure legate alla realtà agricola locale.

Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, emerge in prima battuta un’attitudine polemica verso il generico rispetto delle regole sul territorio, spesso avvertite come “imposte dall’alto” e ostacolanti la già difficile vita in ambiente montano. La tutela della proprietà privata sembra poi esser prioritaria, tanto che mal viste sono tutte le norme che ne condizionano il godimento. Tale visione appare piuttosto radicale, soprattutto perchè esposta con forza anche dall’amministrazione comunale. Se analoghe argomentazioni emergono nel contesto territoriale del Parco, raramente esse vengono rappresentate negli stessi termini anche a livello politico, come invece qui si è rilevato. Il Parco è considerato in modo negativo, in quanto causa di vincoli aggiuntivi per il territorio e, di conseguenza,  il Piano di Gestione è additato come ulteriore strumento di ostacolo al godimento della proprietà, e non come opportunità di sviluppo per il territorio.  In tal senso va rilevato come anche le azioni di carattere informativo e didattico siano state lette da alcuni come un oltraggio alla comunità locale, che in tal modo deve “prendere lezioni da altri su come gestir il proprio territorio”, denotando certamente un profondo orgoglio nei confronti delle proprie origini.

Indubbiamente l’incremento delle pratiche amministrative di svincolo introdotte anche a seguito dell’istituzione del Parco ha comportato oneri aggiuntivi per la società civile, pur dovendo riconoscere che molti passi per ridurle sono stati compiuti dal Parco anche recentemente (es. Valutazione di incidenza semplificata ecc.), e la proposta di Piano di Gestione esposta è stata costruita ben considerando le esigenze evidenziate dall’amministrazione comunale già negli incontri preliminari, puntando quasi esclusivamente sull’utilizzo di forme di incentivazione a favore dei comportamenti corretti, riducendo quindi al minimo l’introduzione di divieti.

Per quanto concerne i contributi più concreti emersi in sede di assemblea, oltre alle richieste di supporto per la realtà agricola e il mantenimento degli alpeggi in quota, sintetizzate per lo più nella necessità di realizzare nuove viabilità di accesso, solo pochi interventi sono stati improntati verso il settore turistico, che secondo alcuni sembra poter trovar strada per affermarsi solo in assenza di regole e con modalità “di massa” (es. realizzazione di impianti da sci, villaggi turistici..), mentre poco diffuso è ancora il concetto di “ecoturismo” o turismo sostenibile, per il quale il territorio sembra invece maggiormente vocato.

È stato poi richiesto dall’amministrazione comunale un coinvolgimento attivo dei proprietari terrieri dell’area del SIC nella futura fase gestionale, attraverso la formazione di forme consultive periodiche, in aggiunta a quelle già introdotte dal Piano per il settore agricolo.

Il questionario distribuito alla fine dell’incontro per rilevare il gradimento circa i contenuti di Piano e raccogliere eventuali proposte aggiuntive è stato compilato solo da pochi partecipanti (5 in totale), tre dei quali hanno rilasciato pareri negativi in merito alle proposte relazionate, soprattutto in relazione alla presunta mancanza di coinvolgimento dei proprietari nelle scelte di Piano e di incentivazioni in campo agricolo e forestale.

Senza dubbio l’incontro ha fornito diversi spunti per la pianificazione, pur mettendo in evidenza un diffuso malcontento sul territorio, legato in particolare alla sensazione di incomprensione della realtà locale da parte delle amministrazioni “di pianura”, a cui si imputa la colpa di non saper gestire le difficoltà dell’abitare o lavorare in montagna, ma unicamente di infliggere regole insensate.

Esito della serata pubblica di presentazione del PdG del SIC “Valle del Bitto di Gerola”

14 marzo 2010

L’incontro pubblico, svoltosi presso la Sala Consiliare del Comune di Cosio Valtellino in data 11 marzo 2010, ha visto la partecipazione di 32 persone (dati rilevati tramite il registro firme). É risultata principalmente rappresentata la realtà agricola e forestale del territorio, nonché quella amministrativa. Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, è stato confermato  in prima battuta l’interesse della comunità locale per gli aspetti legati alla selvicoltura, ma anche un’attitudine polemica verso regole e divieti, che vengono percepiti come imposizioni e pertanto sono poco tollerati. Il concetto di proprietà privata, del resto, sembra, nell’accezione comune, scavalcare qualsiasi priorità: mal viste sono tutte quelle norme che paiono condizionarne il godimento. La riunione, rispetto ad altre occasioni di dibattito fornite dal percorso di programmazione partecipata, è stata apparentemente percepita da molti intervenuti più come un’occasione di confronto con l’Ente pubblico sulla normativa vigente, soprattutto in materia forestale, che non come una vera e propria occasione di interazione in merito al Piano di Gestione.

Anche il rapporto fra Enti che agiscono sul territorio (Parco, Comunità Montana e Corpo Forestale dello Stato) è stato oggetto di dibattito, in quanto viene lamentato uno scarso coordinamento, che presuppone risultati spesso contrastanti e poco soddisfacenti. Un maggior dialogo anche con il Parco è stato richiesto fortemente dalla comunità locale.

Fra le poche proposte concrete emerse in sede di dibattito, si evidenzia la necessità di approfondire la formazione e la sensibilizzazione delle comunità locali e dei turisti, attraverso momenti di informazione e confronto.

Le considerazioni raccolte a fine serata tramite questionario in merito ai contenuti di Piano hanno espresso pareri positivi ma hanno evidenziato la mancata individuazione della totalità delle problematiche legate nel Sito (es. necessità di un monitoraggio dell’acqua e ristrutturazione dei fabbricati esistenti) e una non sempre corretta trattazione dei bisogni dei residenti. E’ stato richiesto inoltre un maggior coordinamento tra gli enti presenti sul territorio e un coinvolgimento delle associazioni e della comunità locale.

Esito della serata pubblica di presentazione del PdG del SIC “Val Madre”

14 marzo 2010

L’incontro pubblico, svoltosi a Colorina in Loc. Selvetta presso l’Oratorio Parrocchiale in data 10 marzo 2010, ha visto la partecipazione di 20 persone (dati rilevati tramite il registro firme). É risultata rappresentata la comunità locale e quella amministrativa di Colorina mentre nessun rappresentante del Comune di Forcola è intervenuto alla serata. Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, è stato confermato l’interesse della comunità locale per gli aspetti legati alla selvicoltura, ma anche un’attitudine polemica verso regole e divieti, che vengono percepiti come imposizioni e pertanto sono poco tollerati. L’Ente Parco è considerato causa di notevoli problemi e inutili vincoli imposti al territorio e il Piano di Gestione come un ulteriore strumento negativo che decreterà il definitivo abbandono della montagna. La riunione, rispetto ad altre occasioni di dibattito fornite dal percorso di programmazione partecipata, è stata apparentemente percepita da molti intervenuti più come un’occasione per esporre le proprie considerazioni negative nei confronti del Parco, che non come una vera e propria occasione di interazione in merito al Piano di Gestione.

Fra le poche proposte concrete emerse in sede di dibattito, si evidenzia la necessità di interventi volti alla pulizia del bosco mediante la realizzazione di appositi tracciolini e la sistemazione di canali di scolo. Per poter intervenire attivamente nel recupero e nel ripristino del territorio è emersa anche in questa sede la necessità di implementare la viabilità permettendo la libera circolazione alle moto che mantengono i sentieri spesso abbandonati.

In ambito turistico l’unica proposta emersa è stata rivolta ad incentivare l’utilizzo delle biciclette, promuovendo un turismo ecocompatibile.

Le considerazioni raccolte a fine serata tramite questionario in merito ai contenuti di Piano hanno suggerito la  mancanza di sufficienti proposte didattiche e la necessità di un maggior coinvolgimento e potere decisionale della comunità locale e delle amministrazioni comunali.

Esito della serata pubblica di presentazione del PdG del SIC “Valle del Livrio”

14 marzo 2010

La serata, svoltasi presso il Municipio di Albosaggia in data 9 marzo 2010, ha visto la partecipazione di 15 persone (conteggio effettuato sulla base del registro firme). La maggior rappresentanza è stata quella relativa alle realtà agricole ed amministrative del territorio. Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, si conferma l’interesse locale e il saldo legame del territorio e della sua gente per le attività agro-pastorali, che, nonostante il forte, e per tali versi inesorabile, declino, si vorrebbero mantenere vitali attraverso forme di sostegno anche economico. La collaborazione con alcuni soggetti e gruppi attivi nella comunità locale per la manutenzione ambientale (es. alpeggiatori, gruppo micologico locale e Comprensorio Alpino di Caccia di Sondrio) va indubbiamente rafforzata, anche nell’ottica di garantire la realizzazione di alcune azioni di Piano a costo contenuto. L’implementazione delle attività eco-turistiche e didattiche è auspicata a livello locale, in particolare dall’amministrazione comunale di Albosaggia e, soprattutto, dagli alpeggiatori, che già integrano il proprio reddito con attività agrituristiche e didattiche (es. “la giornata in alpeggio”), e che pertanto potrebbero avere benefici dal potenziamento coordinato degli sforzi in tali settori. Sempre in ottica turistica, si rilevano pressioni locali alla pratica di sport poco eco-compatibili, che allo stato attuale costituiscono problematiche difficilmente controllabili dalle amministrazioni comunali, che non dispongono di adeguate capacità di controllo.

Le considerazioni raccolte a fine serata tramite questionario in merito ai contenuti esposti del Piano di gestione sono state positive ed al più hanno evidenziato la necessità di reperire finanziamenti per poter attuare gli interventi.

Esito della serata pubblica di presentazione del PdG del SIC “Valle d’Arigna e ghiacciaio di Pizzo Coca”

14 marzo 2010

La serata, svoltasi presso la Locanda Belvedere (località Prestinè di Ponte in Valtellina) in data 8 marzo 2010, ha visto la partecipazione di 16 persone (dati rilevati tramite il registro firme). Sono state rappresentate  principalmente le realtà agricole e amministrative del Comune di Ponte in Valtellina, mentre si è rilevata la mancanza di figure di riferimento per Castello dell’Acqua e Chiuro. Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, è stato confermato l’interesse  e il forte legame della comunità locale al proprio territorio, sebbene la tendenza ormai in atto sia quella di un inesorabile spopolamento delle zone più marginali. Il Piano di Gestione è stato recepito con molta diffidenza da parte dei presenti, che hanno chiaramente evidenziato l’impossibilità di realizzazione delle azioni proposte senza il supporto da parte della popolazione residente,  anche al fine di creare uno strumento effettivamente  applicabile sul territorio e condiviso, oltre che di adeguate risorse finanziarie. E’ stata dunque sottolineata con forza la volontà di coinvolgimento da parte della comunità locale, che chiede che siano tenute in debita considerazione le esigenze legate alla vita in un ambito disagiato. Le azioni da prevedere nel Piano dovrebbero essere pertanto principalmente incentivanti, riducendo al massimo l’introduzione di limiti e divieti, approccio senz’altro utile anche per rompere la diffidenza e aumentare la collaborazione locale.

E’ emersa inoltre la problematica legata al divieto di realizzazione di  nuove strade agro-silvo-pastorali in ZPS, in quanto la viabilità è ritenuta necessaria per raggiungere gli alpeggi presenti nel territorio e consentirne quindi la gestione. L’amministrazione di Ponte in Valtellina ha  richiesto al Parco di farsi portavoce della questione in Regione Lombardia, presentando istanza di modifica della delibera regionale in materia.

E’ stata evidenziata anche la necessità di intervenire urgentemente nel recupero di quelle aree a pascolo ormai invase dal rododendro e dall’ontano verde, anche per favorire la conservazione della pianta del mirtillo, la cui diffusione è stata segnalata in calo dai presenti. Altri suggerimenti sono emersi per lo sviluppo di un turismo eco-compatibile, quali l’identificazione di percorsi tematici (botanici e faunistici) sul territorio. Ma anche per il mantenimento delle tradizionali colture.

Le considerazioni raccolte a fine serata tramite questionario in merito ai contenuti di Piano hanno espresso pareri positivi in merito ma hanno evidenziato la mancata individuazione della totalità delle problematiche legate nel Sito (senza aggiungere però spiegazioni in merito) e una non sempre corretta trattazione dei bisogni dei residenti.

Senza dubbio l’incontro ha fornito diversi spunti per la pianificazione, ma ha messo soprattutto in evidenza un diffuso malcontento sul territorio, legato in particolare alla sensazione di abbandono da parte della classe politica e di totale incomprensione delle reali difficoltà dell’abitare in montagna d parte di chi vive in contesti differenti e più agiati. La vita in ambiente rurale appare agli abitanti di queste frazioni montane come una sfida, spesso appesantita da normative e vincolistiche elaborate in contesti di pianura e non valorizzata nemmeno dalle amministrazioni locali, che appaiono distanti e incapaci di risolvere le problematiche del territorio.

Esito incontro pubblico di presentzione del PdG del SIC “Val Venina”

5 marzo 2010

La serata, svoltasi presso la Sala Multimediale del comune di Piateda in data 3 marzo 2010, ha visto la partecipazione di 20 persone (dati rilevati tramite il registro firme), per lo più legate alle realtà agricole ed amministrative locali. Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, si conferma l’interesse ed il forte legame della comunità locale al proprio territorio, e in particolare alle attività alpicolturali, che, nonostante il forte, e per tali versi inesorabile, declino, si vorrebbero mantenere vitali attraverso forme di sostegno anche economico agli operatori di settore. Se è elevata la consapevolezza che la società è profondamente cambiata e difficilmente potrà sostenere l’alpeggio ancora con i numeri di un tempo, è stata segnalata anche la necessità di valorizzare in maggior misura quegli operatori del settore che non introducono tecniche industriali alla pastorizia in quota, quali ad esempio il foraggiamento artificiale. In tal senso anche un intervento di valorizzazione delle stazioni più importanti per le produzioni casearie, dell’utilizzo dei bovini da latte in genere e delle  razze  storicamente utilizzate (Brown sugar e Capra orobica) potrebbero costituire soluzioni da considerare nel Piano. Oltre alle riflessioni legate all’uso agricolo del territorio, che indubbiamente rappresentano il cuore degli interessi, anche conservazionistici, connessi al SIC, vi è emerso un timore generalizzato dell’incremento di nuovi vincoli. In tal senso, l’approccio del Piano, volto più all’incentivazione/sensibilizzazione alle nuove pratiche che non all’imposizione di regole e divieti, è già orientato in ottica dell’istanza. Più contenute e meno significative le proposte emerse in relazione ad altri comparti, quali, ad esempio, quello turistico, se non in relazione alla conservazione della sentieristica.

Le considerazioni raccolte a fine serata tramite questionario in merito ai contenuti di Piano hanno espresso pareri positivi in merito ma hanno evidenziato la mancata individuazione della totalità delle problematiche legate nel Sito (senza aggiungere però spiegazioni in merito).

Esito della serata pubblica di presentazione del PdG del SIC “Val Cervia”

3 marzo 2010

La serata, svoltasi presso il Municipio di Cedrasco in data 2 marzo 2010, ha visto la partecipazione di 18  persone (conteggio effettuato sulla base del registro firme). Oltre al campo forestale, la maggior rappresentanza è stata quella relativa alle realtà agricole ed amministrative del territorio. Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, è stato confermato l’interesse locale e il saldo legame del territorio e della sua gente per le attività agro-silvo-pastorali, che, nonostante il forte, e per tali versi inesorabile, declino, si vorrebbero mantenere vitali attraverso forme di sostegno anche economico. Se è elevata la consapevolezza che la società è profondamente cambiata e difficilmente potrà sostenere l’alpeggio ancora con i numeri di un tempo, la maggior redditività ravvisabile, soprattutto dalle amministrazioni comunali, nel patrimonio boschivo di proprietà  ha fatto rilevare l’interesse ad incentivare la gestione forestale ordinaria. E’ emerso inoltre che la collaborazione con alcuni gruppi attivi nella comunità locale per la manutenzione ambientale (es. il gruppo di cacciatori della Val Cervia) va indubbiamente rafforzata, anche nell’ottica di garantire la realizzazione di alcune azioni di Piano a costo zero. Curiosità ed aspettative del pubblico sono state poi legate alla conservazione del Gallo cedrone nel SIC, sul quale il Piano, di fatto, fa convergere notevoli sforzi.

Anche il rapporto fra Enti che agiscono sul territorio è stato oggetto di dibattito, in quanto viene lamentato uno scarso coordinamento, che presuppone risultati spesso inferiori agli sforzi e poco uniformi. Un maggior dialogo anche con il Parco è stao richiesto fortemente dalla comunità locale.

Le considerazioni raccolte a fine serata tramite questionario in merito ai contenuti esposti del Piano di gestione, va rilevato come pressochè la totalità degli intervenuti abbia espresso pareri positivi in merito, ed al più abbia evidenziato una carenza relativa alle incentivazioni economiche  proposte dallo strumento presentato in sintesi.

Esito della serata pubblica del SIC “Val Bondone e Val Caronella” e del SIC “Val Belviso”

3 marzo 2010

L’incontro pubblico organizzato dal Parco delle Orobie per coinvolgere la comunità locale, le associazioni e i portatori di interesse nella predisposizione del Piano di Gestione del SIC ” Val Bondone e Val Caronella” e del SIC “Val Belviso” si è svolto il 26 febbraio 2010 presso il Centro Sociale in loc. Tresenda di Teglio per agevolare la partecipazione della cittadinanza più  prossima al territorio del SIC e  ha fatto registrare la presenza di 19  persone (secondo quanto riportato nel registro firme). Sono state rappresentate le realtà agricole ed amministrative del territorio, quelle economiche (Società Edison, Osservatorio Eco-faunistico dell’Aprica, Aziende faunistico-venatorie) e gruppi associazionistici locali.  Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, è stato confermato l’interesse locale e il saldo legame del territorio e della sua gente per le attività agro-silvo-pastorali, che, nonostante il forte, e per tali versi inesorabile, declino, si vorrebbero mantenere vitali attraverso forme di sostegno anche economico. Oltre alla preoccupazione generale della comunità locale in merito alla potenziale insorgenza di nuovi vincoli introdotti dal Piano di Gestione, è stato segnalato anche lo sbilanciamento dello strumento presentato verso le misure di monitoraggio e ricerca, piuttosto che verso azioni e incentivi per la valorizzazione territoriale. Anche in questa sede è emersa la problematica legata al divieto di realizzazione di  nuove strade agro-silvo-pastorali in ZPS, in quanto la viabilità è ritenuta necessaria per agevolare la gestione degli alpeggi presenti e consentire quindi la conservazione degli Habitat seminaturali nel tempo. Fra le principali proposte emerse in assemblea in merito al potenziamento delle possibilità di fruizione attuale sono state relative al ripristino e alla valorizzazione della rete sentieristica e all’organizzazione di forme di didattica e turismo ambientale. 

Le considerazioni raccolte a fine serata tramite questionario in merito ai contenuti esposti sono state positve in merito alle proposte di Piano relative alla tutela di habitat, flora e fauna ma hanno evidenziato una carenza relativa agli interventi attivi e alle incentivazioni economiche  proposte dallo strumento presentato, evidenziando dunque la necessità di rimodularlo tenendo conto delle esigenze locali.

Grande partecipazione della comunità locale e delle associazioni alla serata pubblica del SIC “Val Lesina”

26 febbraio 2010

Il primo incontro pubblico organizzato dal Parco delle Orobie per coinvolgere la comunità locale, le associazioni e i portatori di interesse nella predisposizione dei Piani di Gestione si è svolto ieri (giovedì 25  febbraio 2010) ad Andalo Valtellino. Alla serata dedicata al Piano di Gestione del SIC “Val Lesina” sono interventuti esponenti delle amministrazioni comunali di Andalo Valtellino e di Delebio,  rappresentanti di associazioni locali, agricoltori e cittadini.  Numerosi sono stati gli interventi, volti ad offrire suggerimenti e proposte, che sono stati verbalizzati e presi in considerazione dal Parco delle Orobie Valtellinesi nella definizione del Piano di Gestione in fase di ultimazione.

Definita la data per l’incontro pubblico PdG SIC “Valle del Bitto di Gerola”

26 febbraio 2010

L’incontro pubblico finalizzato all’analisi delle proposte del  Piano di Gestione del SIC “Valle del Bitto di Gerola” e alla raccolta delle proposte e dei suggerimenti della comunità locale è stato fissato per giovedì 11 marzo 2010 alle ore 20.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Cosio Valtellino. Vista l’importanza del confronto sulle tematiche trattate si invita la comunità locale e i portatori di interesse (proprietari di terreni, alpeggiatori, associazioni ecc.) ad intervenire nel processo. Il Piano infatti rappresenta un importante strumento per la gestione delle aree Natura 2000 ed un opportunità di finanziamento delle azioni di manutenzione del territorio, che necessita quindi di adeguate riflessioni.