L’incontro pubblico, svoltosi presso la Sala Consiliare del Comune di Cosio Valtellino in data 11 marzo 2010, ha visto la partecipazione di 32 persone (dati rilevati tramite il registro firme). É risultata principalmente rappresentata la realtà agricola e forestale del territorio, nonché quella amministrativa. Dall’analisi del dibattito, delle osservazioni e delle proposte verbalizzate, è stato confermato in prima battuta l’interesse della comunità locale per gli aspetti legati alla selvicoltura, ma anche un’attitudine polemica verso regole e divieti, che vengono percepiti come imposizioni e pertanto sono poco tollerati. Il concetto di proprietà privata, del resto, sembra, nell’accezione comune, scavalcare qualsiasi priorità: mal viste sono tutte quelle norme che paiono condizionarne il godimento. La riunione, rispetto ad altre occasioni di dibattito fornite dal percorso di programmazione partecipata, è stata apparentemente percepita da molti intervenuti più come un’occasione di confronto con l’Ente pubblico sulla normativa vigente, soprattutto in materia forestale, che non come una vera e propria occasione di interazione in merito al Piano di Gestione.
Anche il rapporto fra Enti che agiscono sul territorio (Parco, Comunità Montana e Corpo Forestale dello Stato) è stato oggetto di dibattito, in quanto viene lamentato uno scarso coordinamento, che presuppone risultati spesso contrastanti e poco soddisfacenti. Un maggior dialogo anche con il Parco è stato richiesto fortemente dalla comunità locale.
Fra le poche proposte concrete emerse in sede di dibattito, si evidenzia la necessità di approfondire la formazione e la sensibilizzazione delle comunità locali e dei turisti, attraverso momenti di informazione e confronto.
Le considerazioni raccolte a fine serata tramite questionario in merito ai contenuti di Piano hanno espresso pareri positivi ma hanno evidenziato la mancata individuazione della totalità delle problematiche legate nel Sito (es. necessità di un monitoraggio dell’acqua e ristrutturazione dei fabbricati esistenti) e una non sempre corretta trattazione dei bisogni dei residenti. E’ stato richiesto inoltre un maggior coordinamento tra gli enti presenti sul territorio e un coinvolgimento delle associazioni e della comunità locale.